Alleggeriamoci e semplifichiamo

Il problema è che il nostro sistema ci fa evitare la contemplazione, in quanto è gratuita.
La nostra impostazione capitalista è disegnata per tenerci in uno stato di semi depressione, in un costante bisogno di avere qualcosa o di fare. La felicità sembra non essere buona per l'economia. Se fossimo felici con ciò che si ha, perché avremmo bisogno di cose in più? Come si vende una crema antirughe? Facendo preoccupare dell'età che avanza. Come motivi la gente a votare per un partito? Facendogli preoccupare, magari dicendo che saremo invasi da migranti. Come si vendono le assicurazioni? Facendo avere paura di tutto. Come si porta a far fare chirurgia plastica? Evidenziando i difetti fisici. Come promuovi una serie Tv? Facendo preoccupare che si sta perdendo qualcosa di importante. Come fai a vendere uno smartphone nuovo? Dicendo che non si deve restare indietro.
Essere calmi diventa una forma di atto rivoluzionario. Essere felici con la propria esistenza. Comodi con quel che si ha.

La falsa credenza che il denaro possa comprare la felicità si basa su tre elementi:
Successo significa successo materiale
Successo e prosperità materiale significano felicità
Il successo materiale è lo scopo dell'essere umano
Non a caso i ritmi troppo frenetici e il materialismo esasperato iniziano a starci stretti, inducendoci a cercare alternative di vita più spirituali. Ed ecco perché fioriscono movimenti alternativi al sistema e un sempre più diffuso interesse per la natura e per pratiche spirituali un tempo sconosciute.
Premetto che non sono radical chic o della ‘Gauche caviar’, espressione francese per definire gli appartenenti alla borghesia, che screditano il denaro ma in realtà sono ricchi. Credo invece che occorra rispettare la piramide dei bisogni di Maslow, sapendo che la primo punto c’è la sicurezza, ovvero il bisogno di lavorare per sopravvivere e sentirsi in una sicurezza fisica e sociale.
Dobbiamo prima risolvere l’istinto di sopravvivenza. Solo poi potremo coltivare l’istinto evolutivo e porci la domanda: preferiresti un salario più basso in cambio di una qualità di vita migliore?

La moderna ricerca di una semplicità volontaria è sicuramente un tentativo di innalzare lo spirito al di sopra di dinamiche prettamente consumistiche. È anche la testimonianza di un desiderio di ridurre i ritmi distruttivi della vita moderna, di resistere al processo di omologazione globale e di ricollocare il termine 'umano' all'interno dell'essere umano.
Il punto di partenza di una vita più semplice è quindi lo sviluppo di un modo personale di guardare le cose: economia di semplicità e condivisione, estetica di semplicità e stile di vita semplice. In assenza di questi valori è più facile essere catturati dai valori dominanti del nostro tempo e del nostro luogo. I troppi agi materiali rischiano di rinchiuderci in prigioni di paure e schiavitù, con il rischio di farci perire sotto il peso …doveri,
Semplificare la vita significa ridurre le cose e le attività meno essenziali e avere più tempo e più spazio per quelle che offrono un nutrimento più profondo e una soddisfazione più appagante. Se volete conseguire queste mete, lasciate che sia la vostra anima a guidarvi a fare ciò che vuole veramente fare, non ciò che siete costretti a fare per abitudine, linguaggio, percezione e pregiudizio. Non sopprimete ciò che la vostra natura segreta invoca.
Ho notato che spesso le persone in pace e sicure di se, hanno un’attitudine semplice e accomodante.

Per i Buddisti, il benessere materiale è soltanto un mezzo per raggiungere un fine: il risveglio alla natura spirituale. In particolare, lo Zen, forma giapponese del Buddismo, insegna la combinazione di semplicità esteriore e pienezza interiore.
Mi piace la filosofia giapponese riguardo l’eliminare il non necessario: il “Less is more” o il “All you need is less”.

Il deserto costringe a essere nomadi, ti spinge via da un luogo e poi da quello successivo. Solo con la loro leggerezza, i popoli Tuareg riescono a sopravvivere. Una leggerezza che si contrappone al gravare pesante della nostra ricca società di sedentari. Seppur leggero il nomade ha con sé tutto ciò che gli serve, che è ben poco. La grande ricchezza di questo popolo sono i paesaggi che contemplano.
Le sensuali sfumature delle dune di un deserto che mutano colore durante il giorno.

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